La miopatia acuta della coda è una patologia infiammatoria a carico della muscolatura della coda caratterizzata da flaccidità, freddezza al tatto, algia e deficit motorio del tratto coccigeo. Questa condizione è anche nota con il termine di “coda fredda, coda del nuotatore, coda gelata o coda storta”. E’ descritta principalmente nei cani da lavoro e da caccia come Labrador Retriever, Pointer, Beagle e Setter, ma può colpire qualsiasi razza canina. L’eziopatogenesi non è ancora del tutto chiara; si ipotizza possa avere un’origine traumatica che coinvolge le fibre muscolari coccigee con conseguente ischemia, edema e secondaria compressione della fascia muscolare, così come avviene nella sindrome compartimentale acuta dell’uomo. Questa condizione si riscontra principalmente in cani che hanno svolto esercizi eccessivi e prolungati, come la caccia ed il nuoto, in caso di condizioni climatiche di freddo ed umidità, oppure a seguito di lunghi viaggi in gabbia.
Il sospetto diagnostico è basato principalmente su segnalamento, anamnesi e segni clinici. Gli animali affetti si presentano con un’improvvisa e transitoria flaccidità della coda che può interessare tutto il tratto caudale, oppure avere la tipica forma di “coda spezzata” (rigidità nella porzione craniale, seguita da paresi improvvisa dell’ultimo tratto) (vedi disegno). Spesso si associa inoltre fastidio o algia alla palpazione della coda.
Una volta sospettata la malattia, si possono eseguire indagini ulteriori che portano al riscontro di alterazioni emato-biochimiche (come un aumento della creatinchinasi sierica) oppure di eventuali anormalità del tracciato elettromiografico della muscolatura colpita (come potenziali di fibrillazione e onde positive lente). Studi recenti hanno identificato alterazioni dei muscoli sacrocaudali anche in risonanza magnetica. Queste caratteristiche di segnale in risonanza, potrebbero essere riconducibili ad un aumento periferico della permeabilità vascolare e del flusso sanguigno, con al centro fenomeni di mionecrosi e conseguente accumulo di materiale proteico. Informazioni significative possono essere ottenute anche a seguito di biopsie muscolari della coda, con le quali è possibile evidenziare separazioni tra fibre muscolari, atrofia e necrosi del tessuto colpito. Eseguire una biopsia muscolare tuttavia non è sempre indicato; tale procedura diagnostica infatti rischierebbe di peggiorare il danno muscolare già presente a livello della muscolatura della coda.
La miopatia acuta della coda è spesso autolimitante, e si risolve spontaneamente nell’arco di pochi giorni; in alcuni casi la guarigione richiede però anche diverse settimane. Se lo si ritiene necessario, può essere associata una terapia analgesica e/o antinfiammatoria, la quale potrebbe favorire la ripresa completa, riducendone i tempi di guarigione ed il malessere del paziente. Le misure preventive per ridurre il rischio di sindrome della coda fredda prevedono una riduzione dei tempi di trasporto in gabbia e un regolare esercizio programmato.
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